Carissimi blogger, oggi è il primo novembre e il giorno di Ognissanti, ne approfitto per farvi gli auguri per questa ricorrenza. 😊
Stamattina ho sentito il desiderio di approfondire le mie conoscenze sull’etimologia del mese e sull’origine e significato di questa festività.
Il nome del mese di novembre deriva dal latino november, novembris, derivato a sua volta da novem, nove, perché era il nono mese del calendario romano, che incominciava con il mese di marzo.
Il crisantemo, anche detto la margherita dai 16 petali, che fiorisce tra fine del mese di ottobre e l’inizio del mese di novembre è collegato in Italia alla commemorazione dei defunti, ma nel resto del mondo è simbolo di bene, gioia e prosperità.
Immagine reperita in Internet
Papa Gregorio IV , nel 835 scelse il 1º novembre come data per ricordare i santi apostoli e tutti i santi, martiri e confessori, ovvero tutti coloro che avevano intrapreso il cammino della beatificazione.
Nella tradizione, il periodo che ruota attorno a Ognissanti e giorno dei morti è il momento in cui il velo tra il cielo e la terra si fa particolarmente sottile. Si dice, infatti, che la notte tra il 1 e il 2 novembre l’anima dei nostri antenati sia in grado di oltrepassare quel velo e venire a farci visita.
In quel giorno i guatemaltechi preparano un pasto speciale chiamato fiambre a base di salumi e verdure; è consuetudine visitare i cimiteri e lasciare alcune delle fiambre per i propri morti. È anche consuetudine far volare degli aquiloni come simbolo di unione tra i vivi e i morti.
Il giorno della festa di Ognissanti in Italia si mangiano gli ingredienti tipici di questo periodo dell’anno, che sono ad esempio le castagne, la zucca, le fave secche, le spezie e i legumi; con cui si elaborano ricette gustosissime nella loro semplicità, degne di un giorno di festa.

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In particolare si mangia la zuppa di ceci, secondo una ricetta in uso dal Medioevo. I ceci vengono bolliti e ripassati in padella con olio e cipolla. A fine cottura si frulla il tutto e il risultato è una morbida cremina; la zuppa alla canavesana, un piatto a base di verza, pancetta e lardo, servita con pane abbrustolito e formaggio fuso e la bagna cauda, a base di acciughe cotte nel burro caldo insieme a spicchi di aglio e si serve con filetti di peperoni, cardi ed altre verdure di stagione, che sono piatti tipici piemontesi; la verza con le noci, ricetta in cui la verza si taglia a listarelle e si cuoce in padella e si sfuma con brodo vegetale fino a quando diventa una sorta di crema, a cui si aggiungono le noci; la frutta di martorana e le ossa dei morti, dolci tipici siciliani preparati con un impasto a base di mandorle, che si servono con il vin santo; il castagnaccio, un dolce tipico della regione Toscana, che si prepara con farina di castagne, acqua, rosmarino, pinoli e uvetta. Del castagnaccio ci sono poi molte varianti regionali.

Frutta martorana, Pasticceria siciliana Irrera 1910 (immagine reperita in Internet)
Ora vi lascio e vi auguro una buona giornata 😊
Nicole Valents