
Immagine reperita in Internet
In Giappone, molto tempo fa, vivevano due giovani sposi che si amavano follemente.

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Un brutto giorno scoppiò un conflitto e lo sposo fu costretto ad arruolarsi e a partire per la guerra.
Grande fu l’angoscia della giovane sposa, costretta a stare lontana dalla sua dolce metà e terrorizzata all’idea di perderlo in battaglia.
Finalmente, lo sposo riuscì ad ottenere una breve licenza per ricongiungersi con la sua sposa adorata.
Grande fu la felicità della moglie, che lo accolse con infinito amore.
Trascorsero i giorni e dentro di lei cominciava a fare capolino l’ansia per la sua partenza.
Un giorno gli chiese quando sarebbe dovuto ripartire, lui le rispose che sarebbe rimasto ancora tanti giorni quanti erano i petali della margherita che faceva bella mostra di sé in un vaso sul davanzale della finestra.
La sposa guardò la margherita e si accorse che i petali erano pochi, le rimanevano dunque pochi momenti di felicità.
Le venne in mente che poteva cambiare il numero dei petali del fiore, così li tagliò in tante striscioline, moltiplicando in questo modo il numero dei giorni della permanenza del marito.
Anche i momenti belli e felici hanno una fine, così giunse anche il giorno della partenza; la moglie era affranta, ma lo sposo dovette riprendere la strada del ritorno.
Al suo rientro in caserma, scoprì di aver commesso una grave infrazione, di non aver rispettato il numero dei giorni della licenza; fu così processato e condannato a morte.
La giovane vedova, affranta dal rimorso, non sapeva darsi pace, così, di lì a poco, morì di dolore.
Il Cielo ebbe però pietà di lei e sulla sua tomba sbocciarono fiori meravigliosi, simili a quelli che aveva ottenuto tagliando i petali della margherita quel giorno ormai lontano.
Ecco la storia del crisantemo, che rappresenta l’amore e il dolore contemporaneamente, fiore perfetto per simboleggiare l’amore dei vivi per i loro cari defunti.
Sarebbe bello vederli tornare e poterli riabbracciare; è vero che vivono nel nostro cuore, ma la loro assenza, nonostante il tempo che passa, è sempre struggente.
Nicole Valents