Cari blogger, vi presento Farah, la cagnolina che mio figlio ha portato a casa, a sorpresa, sette mesi fa. E’ un amore, vero?

Dovete sapere che lui ha sempre desiderato un cane ma io non gliel’ho mai permesso. Non è che non ami i cani, diciamo che ne avevo timore.

Quand’ero bambina, i miei nonni avevano un bellissimo cane lupo, lo tenevano in giardino ed ogni tanto mi divertivo a giocare con lui. Un bel giorno, veramente sarebbe più opportuno dire un brutto giorno, venne a trovarmi una compagnetta dell’asilo, che non appena vide il cane si nascose dietro di me terrorizzata. Cercai di calmarla, le dissi che il cane era mansueto, ma lei non mi credette. Non ricordo cosa accadde dopo, ma credo che involontariamente gli abbia pestato la coda o fece qualcosa che lo infastidì. Sta di fatto, che la morse.

La ragazzina fu portata all’ospedale, le fecero addirittura le punture antirabbiche. Il povero cane fu legato.

Io rimasi traumatizzata dall’evento, mi sentivo in colpa perché avevo rassicurato la bambina, non potevo pensare che l’avrebbe aggredita, era sempre stato così buono, socievole, mansueto. D’altro canto, mi sentivo in colpa verso il cane, perché a causa di quella visita la sua vita era cambiata. Sicuramente non capiva nemmeno il motivo per cui l’avevano legato ed io mi rattristavo per lui.

Da quel momento però non ho più condiviso la mia vita con un cane. Per carità, li ho sempre rispettati e non rispetto chi li tratta come cose, come soprammobili, che, quando si è stufi, si può gettare via.

Ritornando a mio figlio, fin da piccolissimo è sempre stato particolarmente attratto da questa specie, tanto da regalare coccole a qualunque cane incontrassimo. Potete immaginare la mia apprensione, dopo l’antica esperienza.

Mi chiedeva sempre di adottarne uno, ma io accampavo scuse, come la mancanza di un giardino, di uno spazio esterno in cui il cagnolino avrebbe potuto scorazzare e fare i bisogni.

Per farla breve, come vi ho raccontato prima, un bel giorno, e stavolta davvero bello, arrivò la piccola Farah.

Quando la vidi, me ne innamorai. Farah era un pinscher nano di soli nove mesi, dagli occhi dolcissimi, che mi guardava disorientata. Aveva paura di persone estranee, solo con mio figlio aveva stabilito subito un rapporto di amore profondo, aveva capito che di lui si poteva fidare.

Ora, anch’io, non vedo l’ora di tornare dal lavoro per correre da lei, per darle un biscottino proteico o qualcos’altro che lei gradisce e lei mi ricambia con saltelli affettuosi, sempre più alti, perché è sempre alla ricerca di coccole, che, in verità, ci diamo a vicenda. 💕

La piccola è particolarmente intelligente, talvolta penso che si ritenga un essere umano, perché, si vede, vorrebbe fare le stesse cose che facciamo noi e mangiare gli stessi cibi. Per il momento, si è un po’ stancata dei croccantini, che mescoliamo anche con alimenti proteici, come il salmone e la carne d’agnello, ma Farah riesce a mangiare solo quest’ultimi, lasciando i croccantini.

Chissà quanti di voi hanno cani, mi piacerebbe che mi raccontaste qualche vostra avventura, così per confrontarci, per darci utili consigli; come avrete compreso, io sono ancora inesperta, ma faccio del mio meglio per imparare a gestire con amore la sua vita.

Nicole Valents